Fitness
Perché i centri sportivi continuano a restare chiusi nonostante siano presidi di salute?

Mancano pochi giorni, ore e il Governo varerà il nuovo decreto Covid (la nuova road map)quello della ripartenza.

La notizia, oramai diffusa da tutti i media, che le palestre e le piscine al coperto possano riaprire solo dal 1° giugno, ha creato ancora più sconcerto fra gli addetti del settore sportivo, compreso noi tutti.

Dal 24  ottobre 2020 tutto è rimasto fermo. Dopo aver adeguato, lottato, sperato, il risultato purtroppo non è cambiato: le strutture sono state chiuse e il personale lasciato a casa. Prezzo enorme, elevatissimo, un conto da pagare per un settore che conta 1 milione di addetti ai lavori e 20 milioni di cittadini che frequentano i centri.

Siamo stati chiusi per mesi nella primavera 2020, siamo stati aperti al 50% con il contingentamento, nei cinque mesi che vanno da giugno a ottobre 2020. Siamo stati nuovamente chiusi da ottobre 2020 e oggi ci dicono che saremo fermi fino a fine maggio per un totale di sette mesi senza lavorare.

I calcoli sono presto fatti: una perdita di 12 miliardi e mezzo di euro!

Questo è insopportabile soprattutto non avendo ricevuto ristori sufficienti rispetto a una perdita così importante!

Inoltre analizzando i dati, la presenza di casi Covid in palestre e piscine è sempre stata veramente minima: Asl e Nas hanno stabilito che le strutture sportive non sono mai risultate essere focolai di contagi.

Il wellness è benessere, fare attività è salute, aiuta corpo e mente, innalza le difese immunitarie e contrasta malattie importanti come cardiopatie, diabete.

Perché continuare a tener chiusi presidi di salute?

Sarà nostra premura tenervi sempre informati, in attesa di fonti ufficiali, sulla data di apertura e nuovi protocolli di sicurezza.

Speriamo di rivederci al più presto!

 

FONTE: https://bit.ly/3gtO8oI